La sveglia è spenta e giace senza vita sul comodino. L’aria condizionata ronza sommessa a fianco del letto, encomiabile per la notte fresca che ha creato. Non ci sono programmi per la giornata, per una volta, nessuno di cui prendersi cura…
Ma l’occhio del runner si apre puntuale prima delle 8.00, gli indumenti tecnici sono già accostati e riposti in ordine sul tavolino e l’orologio GPS attende vicino all’ingresso. La mattina è fresca, perfetta per un bella uscita di corsa lenta verso il Ticino.
… quindi infilo le scarpe che utilizzo per i lenti (anche se ancora non le ho digerite e non le amo particolarmente) ed esco di buon passo. Il primo chilometro si chiude al tempo stabilito ma, poi, piano piano, il corpo mi avvisa che ne ha di più. Accelero, le gambe spingono leggere e armoniose, la cadenza aumenta e la brezza leggera permette al mio viso di rimanere asciutto. I bip del GPS sono l’unico rumore che mi accompagna ed è magico con che rapidità si stiano susseguendo costanti.