“Diego, A1 o A2?”… Risposta secca: “A1”
Inizia così la giornata di Venerdì 19 Giugno, quando il pensiero corre già alla gara serale di Trecate di Notte, il memorial Guido Strazzi. Voglio fare bene: è la città in cui sono nato e cresciuto, mi sento meglio dopo il raffreddore e ci saranno amici e parenti lungo il percorso… quindi non voglio trascurare nemmeno un dettaglio!
In cantina rispolvero le T7 Racer (che in effetti per me sono un po’ inutili, ma le ho prese a prezzo stracciato tempo fa… quindi perché no!) e scelgo canotta e pantaloncini. Mi vesto, prendo l’auto e, dopo esser passato a prendere mia moglie al lavoro, mi faccio lasciare in Piazza Cavour.
Scambio un paio di batture con Marco mentre ci iscriviamo e poi inizio il mio solito, lungo e lento riscaldamento. I volontari mi salutano e mi incitano, Davide mi rassicura e poi arrivano anche Raffaele, Paolo e Andrea e proseguiamo il riscaldamento insieme, chiudendo con qualche allungo e dirigendoci verso la partenza.
Nel frattempo giunge anche mia mamma e mia sorella con il resto della famiglia e tra i saluti generali arrivano le 21.00. Si parte forte. Ci sono un paio di giovanissimi davanti seguiti dal gruppetto di testa. Non mi faccio contagiare e tengo il mio passo come da programma e chiudo il primo passaggio in settima posizione.
In piazza vedo mia moglie con Sebastiano che fanno il tifo e mi salutano insieme ai miei suoceri; il tutto mi dà grinta e carica per affrontare al meglio il secondo giro.
Lo so, lo so, è solo una garetta. Corta e quasi banale, ma per me correre tra i vicoli e le viette in cui sono cresciuto, in cui suonavo i campanelli e scappavo con gli amici da ragazzino, dove ho passeggiato le prime volte mano nella mano con una ragazza o fatto macello con le sgasate dei 125cc… beh è un’atmosfera magica. Sono contento, sorrido tra i ricordi e mantengo il passo, recuperando due posizioni e trovandomi quinto, a pochi metri dal quarto e a due chilometri dalla fine.
E qui sbaglio. Non forzo subito il sorpasso e poi sarà troppo tardi. Chiudo quindi quinto, ma mi consolo scoprendo che il ragazzino che mi ha battuto di un soffio ha solo 15 anni 🙂
Mi godo le congratulazioni di amici e parenti in piazza, mi rifocillo al ristoro e salgo sul palco sulla premiazione! Un’altra serata da ricordare tra le persone con cui sono cresciuto e che fanno da sempre parte della mia vita! Amo il Running!
PS: Le scarpe per la prima volta nella mia vita, si sono slacciate circa a metà gara! Il dettaglio più curato… e vabbè meno male che era corta 🙂