Si arriva alla galleria, dove il rombo del motore viene amplificato e le pupille, strette dalla concentrazione, si aprono un po’ di più per sfruttare la minor luce a disposizione.
Tra poco arriva il rettilineo e la staccata che immette nella doppia esse… E’ il momento giusto… La moto davanti a me è più lenta in inserimento e percorrenza, ma il motore nettamente superiore al mio la fa allontanare di continuo sul dritto… Devo sfruttare la staccata e attaccare all’esterno della prima curva… cosi sarò in piena traiettoria per la seconda e Mr. BMW non potrà replicare…
Ma cazzo se è andato via sul rettilineo… ecco la staccata… l’S1000RR è lontana, ma devo provare…
Il mio campo visivo è ristretto a una piccola striscia, il cervello totalmente concentrato a trovare il varco per passare e concludere il mio attacco… I pensieri sulla traiettoria ottimale vengono scossi dal posteriore che saltella, giusto un istante prima dell’inserimento in curva… Vedo Mr. BMW a fianco a me con la poca visione periferica che le pupille a capocchia di spillo mi permettono… e poi… Dentro.
E’ vicino, è vicino cazzo… sento lo scarico nelle orecchie… ecco la corda della prima a destra… andata… devo stare largo, non son abbastanza avanti… sono al suo fianco, nella sua ombra…la tengo…la tengo… suoni di plastica, titanio e alluminio sull’asfalto…
Lo sterzo accenna a chiudersi… non ancora dai… non ancora… e poi….
…e poi il sole ri-illumina il mio lato destro; la luce non è più ostacolata da nessuno e mi colpisce in pieno. Sono davanti, solo.